JavascriptProva

giovedì 8 marzo 2012

Studio di uno script di animazione

Spiegazione di uno script di animazione

cerchiamo di capire i principi di questa animazione...

Non viene stabilito soltanto lo spazio dello spostamento dell'elemento, ma anche il tempo.
Si calcola il tempo trascorso e lo si rapporta al tempo totale in cui si vuole che l'elemento compia il suo spostamento.
Sapendo che l'intero spostamento deve essere compiuto in un certo tempo, si aggiunge alla posizione iniziale lo spazio, rapportato all'intero spostamento, in cui l'elemento si dovrebbe trovare in quel dato momento.

Devo percorrere 10 cm in 10 secondi.
Dopo 1 secondo, calcolo il tempo trascorso, e ottengo 1 secondo.
Calcolo, e scopro che 1 secondo è 0,1 rispetto allo spostamento voluto.
Quindi devo aggiungere alla posizione iniziale dell'elemento lo spostamento moltiplicato per 0,1.

Cerco di tradurre questo nella funzione come viene rappresentata...

Calcolo il tempo trascorso:
...
this.start  = new Date().getTime();
...


this.next = function()
   {
      var now = new Date().getTime();
      if( (now - this.start) > time )
         return false;
      return this.ant = easing( (now - this.start) / time, this.ant);
   }
}
in caso di easing lineare il risultato è now-this.start/time, ossia la percentuale del tempo trascorso, che viene passato, se inferiore a 1, come parametro alla callback:
   this.init = function()
   {
      setTimeout(function()
      {
         if(!_this.next()){
            callback(1);
            _this.done = true;
            return;
         }
         callback(_this.next());
         _this.init();
      }, 13);
   }
...la quale callback è
   function(p){
      o.style.left = inizio + ((fine-inizio)*p)+'px';
   }
leggendo o (l'elemento) dalla funzione che la contiene, aggiunge all'inizio la percentuale dello spostamento totale (fine-inizio) pari alla percentuale del tempo trascorso rispetto al totale.

mercoledì 7 marzo 2012

Una palla che si gonfia e si sgonfia in Javascript

Ecco il codice di una palla che si espande e si riduce:
<html>
<head>
<style>
.celeste{
 position:absolute;
 top:200px;
 left:500px;
 width:300px;
 height:300px;
 background:cyan;
 border-radius:400;
 
}


</style>
<script>
function $(id){
 return document.getElementById(id);
}
var intervallo=2;
var tempo=10;
function gonfia(){
 var oggetto=document.getElementById("primo")
 oggetto.style.width=oggetto.offsetWidth+intervallo+"px";
 oggetto.style.height=oggetto.offsetHeight+intervallo+"px";
 oggetto.style.left=oggetto.offsetLeft-(intervallo/2)+"px";
 oggetto.style.top=oggetto.offsetTop-(intervallo/2)+"px";
 if (oggetto.offsetWidth>500 || oggetto.offsetWidth<100) intervallo=-intervallo;
 
 setTimeout(gonfia,tempo);
}
 
window.onload=gonfia;
</script>
</head>

<body>
<div id='primo' class='celeste'></div>


</body>
</html>
Non si può usare come intervallo il valore di 1, perchè non si può dividere un pixel per due, e quindi la palla non si espande uniformemente rispetto a un centro ma cambia posizione.

offsetWidth vs style.width

Devo adesso giustiziare definitivamente i dubbi che mi porto appresso sulla differenza fra offsetWidth, style.width e getComputedStyle.
Per fare questo, mi pongo due elementi, di cui il secondo ha un left in corrispondenza del termine del primo.
Saranno di colore differente.

Per calcolare la posizione del secondo sommo l'ampiezza del primo come style.width alla posizione del margine sinistro del primo (style.left). Ciò è possibile in quanto questo attributo di stile è stato definito all'interno del Javascript, in quanto il Javascript non legge i fogli di stile.
<html>
<head>
<style>
.celeste{
 position:absolute;
 top:100px;
 height:100px;
 background:cyan;
}

.rosso{
 position:absolute;
 top:120px;
 width:400px;
 height:100px;
 background:red;
}
</style>
<script>

function $(id){
 return document.getElementById(id);
}

function posiziona(){
 $("primo").style.left="0px";
 $("primo").style.width="400px";
 $("secondo").style.left=$("primo").offsetLeft+$("primo").style.width;
}
window.onload=posiziona;
</script>
</head>

<body>
<div id='primo' class='celeste'></div>
<div id='secondo' class='rosso'></div>

</body>
</html>
Ecco il posizionamento relativo dei due elementi:

Ora aggiungo un enorme bordo al primo elemento:
...
.celeste{
 position:absolute;
 top:100px;
 height:100px;
 background:cyan;
 border:50px solid blue;
}
...
ed ecco cosa accade:

Ora uso offsetWidth:

Senza bordo:
<html>
<head>
<style>
.celeste{
 position:absolute;
 top:100px;
 height:100px;
 background:cyan;
}

.rosso{
 position:absolute;
 top:120px;
 width:400px;
 height:100px;
 background:red;
}
</style>
<script>
function $(id){
 return document.getElementById(id);
}
function posiziona(){
 $("primo").style.left="0px";
 $("primo").style.width="400px";
 $("secondo").style.left=$("primo").offsetLeft+$("primo").offsetWidth;
}
window.onload=posiziona;
</script>
</head>

<body>
<div id='primo' class='celeste'></div>
<div id='secondo' class='rosso'></div>

</body>
</html>
E il risultato è uguale a prima:

Adesso rimetto l'enorme bordo:
...
.celeste{
 position:absolute;
 top:100px;
 height:100px;
 background:cyan;
 border:50px solid blue;
}
Ed ecco:


Conclusione:
style.width misura soltanto la larghezza dell'elemento senza tenere conto del bordo.
offsetWidth, invece misura anche le dimensioni del bordo.
Infatti, nella seconda immagine, si vede bene come il secondo elemento sia posizionato a una distanza dal margine destro del primo elemento pari a due volte la larghezza del bordo.

Per quanto riguarda getComputedStyle, dovrebbe dare la stessa misura di style.left, in quanto restituirebbe i valori degli attributi di stile, tornando utile per ottenerli qualora questi non siano specificati tramite Javascript ma in un foglio di stile.

Devo fare poi ancora qualche considerazione su offsetLeft e style.left...

Posizione assoluta di un elemento

Fammi un po' annotare questo, che poi me lo dimentico.
Ecco un piccolo script per localizzare la posizione di un elemento all'interno di un documento web:
<html>
<head>
<style>
#contenitore{
 position:absolute;
 left:200px;
 top:200px;
 width:400px;
 height:400px;
 background:cyan;
}

#contenuto{
 position:absolute;
 left:0px;
 top:50px;
 width:200px;
 height:200px;
 background:red;
}
</style>
<script>
function Posizione(oggetto){
 var x=0;
 var y=0;
 var obj=document.getElementById(oggetto);
 do{
  x+=obj.offsetLeft;
  y+=obj.offsetTop
 }while(obj=obj.offsetParent);
 return {x:x, y:y};
}
window.onload=function(){
 var pos=Posizione;
 alert(pos("contenuto").x+" "+pos("contenuto").y);
}
</script>
</head>

<body>
<div id='contenitore'>
 <div id='contenuto'>
 </div>
</div>

</body>
</html>

sabato 3 marzo 2012

Primo tentativo di capire che bestia è l'XML

Bene.

Ho fatto un po' di robetta senza annotare niente qui sopra. L'analisi bruta di un codice è un lavoro troppo pesante e difficile, e poco produttivo: ho continuato con il mio modo abituale, che consiste nel prendere le idee dai codici a seconda di ciò che mi serve. E' molto più naturale.

Adesso attacco a costruirmi qualche conoscenza elementare sull'XML.


Quel pezzo di codice che sta all'inizio, che non ho assolutamente capito a che serve, ma che al momento prendo per buono, inizia non solo con la parentesi angolare, ma anche con il punto interrogativo.
E termina allo stesso modo...
<?xml version="1.0"?>


Quindi ho scritto dei tag a cavolo:
<xml>
 <testo>
  <paragrafo>
  </paragrafo>
 </testo>
</xml>
Il browser mi restituisce questo codice tutto colorato.
Dovrebbe essere segno che il documento xml è "ben formato".

Per validarlo, invece, è necessario un oggetto che si chiama DTD.

Vediamolo...
Eccooo! La sintassi fondamentale del DTD è questa:
<!DOCTYPE qualcosa [.....]>
Adesso tutto quello che si deve studiare è ciò che sta fra le parentesi quadrate!
E mica è poco?